Il Servizio volontario di vigilanza ecologica è stato istituito nella nostra regione più di dieci anni or sono con la Legge regionale n. 23 del 1989.
Le guardie ecologiche volontarie, riunite in autonomi Raggruppamenti provinciali e in stretta collaborazione e in convenzione con le Province e con gli altri Enti ed organismi aventi competenze in materia ambientale quali i Comuni, gli Enti di gestione delle aree protette, le ARPA provinciali, svolgono compiti d'informazione e di vigilanza sul rispetto delle leggi e delle normative poste a difesa dell'ambiente, affiancando o in complementarietà agli operatori istituzionali quali le guardie provinciali, i vigili municipali, le guardie del Corpo Forestale dello Stato.
La tutela del patrimonio naturale, la prevenzione e la lotta agli inquinamenti, la segnalazione dei rischi incombenti sulle comunità (incendi, alluvioni e altre emergenze ecologiche) si attuano primariamente attraverso l'informazione ai cittadini e un'acquisizione diffusa del valore delle risorse naturali e ambientali, della necessità della loro tutela dalle minacce spesso provocate dalle attività umane.
Per il raggiungimento dei suddetti obiettivi si rivela altrettanto indispensabile il controllo capillare del territorio, il suo continuo monitoraggio e ciò si può realizzare solo attraverso una sinergia tra la vigilanza istituzionale e l'apporto spontaneo e qualificato del volontariato ecologico.
Le guardie giurate ecologiche volontarie (d'ora in poi useremo un diminutivo Gev) sono dei volontari che, espressamente nominati dalla pubblica amministrazione, dedicano in parte o in toto il loro tempo libero per svolgere azioni d'informazione e d'educazione ambientale, per vigilare sul territorio ai fini del rispetto delle leggi di tutela dell'ambiente e del patrimonio naturale e per collaborare con le autorità preposte nelle opere di soccorso in caso di calamità pubbliche e d'emergenze di carattere ecologico.
Questa figura, in seguito definita giuridicamente dalla legislazione della Regione Emilia-Romagna e d'altre Regioni italiane, è sorta, spontaneamente, a cavallo tra gli anni '70 e gli anni '80 col dispiegarsi nella società civile di una sensibilità e di una cultura rispettosa dell'ambiente e più attenta agli equilibri ecologici e a seguito dell'emanazione delle prime norme legislative in materia di tutela dagli inquinamenti.
La genesi delle Gev può considerarsi il frutto dell'attività di quei movimenti spontanei e di quelle associazioni che si stavano caratterizzando per le loro azioni in difesa dell'integrità ambientale e della tutela dei beni naturali.
In Emilia-Romagna le Gev si sono caratterizzate fin da subito nella ricerca di forme organizzativi autonome in cui maturare pienamente la loro specialità e specificità anche rispetto alle altre organizzazioni ed associazioni ambientaste. Da un'indagine effettuata da un Raggruppamento provinciale Gev si è riscontrato che le categorie professionali maggiormente rappresentate sono quelle degli impiegati e degli operai; fra quelli che hanno conseguito un titolo di studio il numero dei diplomati precede quello dei laureati mentre le donne sono 1/3 delle Gev totali. Le Gev sono degli operatori ambientali a tutto campo e nell'espletamento del servizio sono considerati a tutti gli effetti pubblici ufficiali.
La tutela del patrimonio naturale, la prevenzione e la lotta agli inquinamenti, la segnalazione dei rischi incombenti sulle comunità (incendi, alluvioni e altre emergenze ecologiche) si attuano primariamente attraverso l'informazione ai cittadini e un'acquisizione diffusa del valore delle risorse naturali e ambientali, della necessità della loro tutela dalle minacce spesso provocate dalle attività umane.
Per il raggiungimento dei suddetti obiettivi si rivela altrettanto indispensabile il controllo capillare del territorio, il suo continuo monitoraggio e ciò si può realizzare solo attraverso una sinergia tra la vigilanza istituzionale e l'apporto spontaneo e qualificato del volontariato ecologico.
Le guardie giurate ecologiche volontarie (d'ora in poi useremo un diminutivo Gev) sono dei volontari che, espressamente nominati dalla pubblica amministrazione, dedicano in parte o in toto il loro tempo libero per svolgere azioni d'informazione e d'educazione ambientale, per vigilare sul territorio ai fini del rispetto delle leggi di tutela dell'ambiente e del patrimonio naturale e per collaborare con le autorità preposte nelle opere di soccorso in caso di calamità pubbliche e d'emergenze di carattere ecologico.
Questa figura, in seguito definita giuridicamente dalla legislazione della Regione Emilia-Romagna e d'altre Regioni italiane, è sorta, spontaneamente, a cavallo tra gli anni '70 e gli anni '80 col dispiegarsi nella società civile di una sensibilità e di una cultura rispettosa dell'ambiente e più attenta agli equilibri ecologici e a seguito dell'emanazione delle prime norme legislative in materia di tutela dagli inquinamenti.
La genesi delle Gev può considerarsi il frutto dell'attività di quei movimenti spontanei e di quelle associazioni che si stavano caratterizzando per le loro azioni in difesa dell'integrità ambientale e della tutela dei beni naturali.
In Emilia-Romagna le Gev si sono caratterizzate fin da subito nella ricerca di forme organizzativi autonome in cui maturare pienamente la loro specialità e specificità anche rispetto alle altre organizzazioni ed associazioni ambientaste. Da un'indagine effettuata da un Raggruppamento provinciale Gev si è riscontrato che le categorie professionali maggiormente rappresentate sono quelle degli impiegati e degli operai; fra quelli che hanno conseguito un titolo di studio il numero dei diplomati precede quello dei laureati mentre le donne sono 1/3 delle Gev totali. Le Gev sono degli operatori ambientali a tutto campo e nell'espletamento del servizio sono considerati a tutti gli effetti pubblici ufficiali.